La storia dell’Arco dei Gavi a Verona: opera celebrativa, passaggio per l’ingresso in città ed elegante monumento
Di: Elisa Silvestri
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L’elegante edificio di epoca romana situato a Verona, sul lato destro di Castelvecchio, è un raro esempio di arco celebrativo dedicato a una famiglia romana. Costruita da Lucio Vitruvio Cerdone agli inizi del primo secolo dopo Cristo, la struttura dell’Arco dei Gavi è realizzata in pietra calcare bianca locale ed è composta da quattro fronti, le cui colonne corinzie sono decorate con bassorilievi vegetali.
Un monumento di natura privata
L’Arco dei Gavi è stato costruito per celebrare la gens Gavia, una famiglia romana di cittadini privati che ottenne il permesso di edificare a proprie spese sul suolo pubblico. La struttura, sorta in un punto considerato prestigioso – lungo il corso della via Postumia, che collegava Aquileia a Genova -, segnava l’ingresso nella città.
Durante il Medioevo, pur venendo meno la sua funzione celebrativa, l’Arco dei Gavi rappresentò non a caso una delle principali porte per l’accesso a Verona.
L’Arco dei Gavi e le diverse ubicazioni
Il luogo in cui l’Arco si trova oggi non corrisponde a quello originario. In principio, la costruzione si ergeva di fronte alla torre dell’orologio di Castelvecchio. Difatti, le posizioni iniziali dei pilastri sono tuttora visibili sul corso Cavour.
L’origine e il motivo dello spostamento risalgono al 1805, data in cui le truppe napoleoniche lo smontarono perché convinte che potesse ostacolare il loro ingresso in città. Le pietre in calcare bianco, temporaneamente spostate in piazza Cittadella, sono state ricollocate e ricomposte nella loro attuale ubicazione solo nel 1932.