Da mercoledì 25 settembre a Palazzo Firenze la mostra “Luciano Salce. L’ironia è una cosa seria”
Sono passati trent’anni dalla scomparsa di Luciano Salce (1922-1989), eclettico uomo di spettacolo (regista attore, sceneggiatore, commediografo, autore e conduttore radiofonico). La famiglia in ricordo di Luciano ha donato il suo prezioso fondo alla Biblioteca Luigi Chiarini del Centro Sperimentale di Cinematografia. Con l’occasione, Emanuele Salce e Andrea Pergolari hanno curato la mostra “Luciano Salce. L’ironia è una cosa seria” inaugurata mercoledì 25 settembre a Palazzo Firenze, Piazza di Firenze 27 (Roma). A questa grande esposizione, che comprende trentanove pannelli espositivi costituiti da un vastissimo quanto eterogeneo materiale (foto, recensioni, copioni, articoli, locandine, lettere…), ha partecipato in maniera determinante il Centro Sperimentale con immagini esclusive dell’archivio fotografico della Cineteca Nazionale.
Per annunciare la mostra e la nuova destinazione del fondo, e per rendere omaggio a Salce, lunedì alla Casa del Cinema sono stati proiettati il documentario di Emanuele Salce e Andrea Pergolari “L’uomo dalla bocca storta” (2009), che ricostruisce la sua vita movimentata e drammatica, e il film “Le pillole di Ercole” (1960), suo felice esordio da regista nella cinematografia italiana, tratto da una pochade francese, e un incontro (ore 18.00) con i due autori moderato da Alberto Crespi, che sarà anche l’occasione per presentare al pubblico e alla stampa la mostra che si è aperta.
Figura centrale per ricostruire una storia della cultura italiana del Novecento, Luciano Salce è stato anche un grandissimo cineasta.
Tra i suoi film più celebri: Federale, La voglia matta, Le ore dell’amore, Colpo di stato, Basta guardarla, L’anatra all’arancia, Fantozzi e Il secondo tragico Fantozzi; ma fondamentali sono anche la costituzione del trio dei Gobbi (con Alberto Bonucci, Vittorio Caprioli e poi Franca Valeri), esempio di cabaret satirico, le partecipazioni al varietà Studio Uno, la conduzione dei programmi radiofonici I malalingua e Blackout.
di Pierfranco Bianchetti (critico cinematografico, Milano)