Nelle sedi bolognesi di CUBO, dal 12 giugno al 4 ottobre si potrà ammirare la mostra “Non è ancora buio” di Nicola Nannini

Di: Maria Mele

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Cosa unisce una primaria compagnia assicuratrice, una scrittrice e un pittore contemporaneo: la grande pianura padana.

Stiamo parlando della mostra Nicola Nannini. “Non è ancora buio”, aperta dal 12 giugno al 4 ottobre, nelle due sedi bolognesi di CUBO, museo d’impresa del Gruppo Unipol.

Nato a Bologna nel 2013, all’interno della piazza sopraelevata della sede di Porta Europa, per condividere esperienze attraverso il linguaggio della cultura, CUBO ha aperto la sua seconda sede bolognese nel 2021 in Torre Unipol. Nel 2025 è approdato a Milano nella Unipol Tower – esempio di architettura “sensoriale” dello studio Mario Cucinella – con un percorso artistico e multimediale aperto ai visitatori, nella consapevolezza che la cultura è il principale strumento di sviluppo, inclusione e dialogo sociale.

Unipol Tower Mi esterno. Maria Mele ph

Nicola Nannini, tra iperrealismo e simbolismo

Nell’ambito delle partnership attivate da Cubo con artisti ed eccellenze locali nasce anche la personale di Nicola Nannini (Bologna 1972). Nannini, docente di disegno e figura presso la Scuola di Artigianato Artistico di Cento e di pittura all’Accademia Cignaroli di Verona, indaga il paesaggio emiliano e il rapporto di esso con le presenze che lo abitano.

Un viaggio tra visioni notturne e diurne punteggiato da testi inediti, creati per l’occasione dalla scrittrice Simona Vinci, anch’ella cresciuta in Emilia e legata a questi territori da un rapporto estremamente conflittuale.

Se le atmosfere di Nannini accennano agli individui che abitano i desolati paesaggi senza mostrarli, Simona Vinci restituisce a queste individualità, e a questi luoghi, voce, vita e storia.

Nicola Nannini. Maria Mele ph

La narrazione è corale: a parlare sono il paesaggio e le sue forme, gli oggetti quotidiani e quelli strampalati, le architetture silenziose, le persone che abitano o attraversano gli spazi.

Nella pittura di Nannini “la realtà si mescola ad effetti onirici con imprevedibili contenuti narrativi, reali o potenziali” commenta Franco Basile, attraverso pennellate libere ma mai casuali.

Unipol Tower Milano. Maria Mele ph

La pittura di Nannini vive in una felice ambivalenza tra iperrealismo razionalistico e simbolismo quasi romantico, tra la matericità di alcune tele e le pennellate quasi liquide e diafane di altre. Tutto questo si compie in un’alternanza da osservare con attenzione e senza fretta.

La mostra diventa così un invito al visitatore a rallentare e a lasciarsi coinvolgere in una trama di segni e significati. In un’epoca dominata dalla velocità e dal flusso incessante di immagini, fermarsi ad osservare davvero, è un atto rivoluzionario.