Villa Pojana, un gioiello in pietra e laterizio immerso nella campagna veneta: il capolavoro di Andrea Palladio a Pojana Maggiore (VI).
Di: Sofia Boscagin
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Lo Stivale è la culla della storia dell’arte e della cultura mondiale: la penisola, fra le sue sponde, custodisce ben 61 siti UNESCO, superando di poco la Cina che, tuttavia, ha una superficie circa 32 volte più grande dell’Italia.
Solo in Veneto ci sono 9 siti patrimonio dell’umanità, fra questi la Città di Vicenza e le Ville Palladiane.
Questo titolo lo dobbiamo ad Andrea Palladio (1508-1580), una delle figure più importanti per la storia dell’architettura: solo a Vicenza ha costruito 23 palazzi e 24 ville situate nel territorio circostante.
Dopo che, nel 1570, Palladio pubblica I quattro libri dell’architettura si verifica un fenomeno culturale unico: il Palladianesimo. I suoi insegnamenti si propagano nel mondo e giovani architetti studiano e si ispirano alle opere e ai progetti del grande Palladio. La sua arte raggiunge perfino gli Stati Uniti, dove si riconosce lo stile palladiano nella facciata della Casa Bianca e in altri importanti edifici.
Pojana Maggiore
La strada che taglia la pianura vicentina e conduce a Montagnana — uno dei borghi più belli d’Italia — divide simbolicamente due importanti testimonianze storiche: un castello medievale e la rinascimentale Villa Pojana.

Il castello di Pojana Maggiore
Le prime testimonianze del castello risalgono al 917 d.C. e il suo destino non sarà roseo: una prima distruzione avviene nel 1240 ad opera di Ezzelino da Romano; fiduciosamente ricostruito all’inizio del ‘300, verrà di nuovo demolito durante la guerra fra Padova e Verona.
Per volere del conte Pagano Paltinieri, sulle rovine del castello viene costruita la sua casa dominicale. Nel 1404 i tempi cambiano, Vicenza entra a far parte della Serenissima Repubblica di Venezia e il castello passa nelle mani dell’importante famiglia Pojana. In questo periodo viene anche costruita la chiesetta di San Zenone e la residenza viene progressivamente abbellita, perdendo le sembianze di fortezza.
Tuttavia, le sorti del castello non migliorano: negli anni ’40 del ‘500, il Cavalier Bonifacio Pojana commissiona ad Andrea Palladio una nuova residenza per la sua famiglia: la Villa Pojana. Da quel momento, il castello cade in decadenza.

Villa Pojana, capolavoro di Andrea Palladio
Al di là della strada si affaccia il Rinascimento: Villa Pojana. Delimitata da mura e immersa nella campagna veneta, spiccano i suoi dettagli in pietra bianca locale, bellezza frutto del genio di Andrea Palladio, orgoglio veneto.
Attraversato il cancello e percorso il viale, si giunge all’ingresso principale della villa. Ai lati della scalinata si trovano le statue di Giove, dio del cielo, e Nettuno, dio delle acque e delle correnti, simbolo di abbondanza e fertilità dei campi circostanti. Esse evocano il prestigio della famiglia Pojana e la protezione divina sulla tenuta.
La facciata si distingue per la sua armonia e sobrietà: il corpo centrale è dominato dalla loggia con serliana, sormontata da cinque oculi e da un frontone che culmina con tre statue allegoriche: la Pittura, la Scultura e l’Architettura, le arti che ”compongono” la villa. Il soffitto della loggia è affrescato con l’allegoria della Fortuna e sopra il portale si trova il busto del Cavalier Bonifacio Pojana. Gli elementi della facciata e la logica utilitaria con cui è stata concepita la villa riflettono i viaggi che Palladio compì a Roma, dove studiò le architetture antiche, riadattandole poi al contesto del Veneto.
All’interno, gli affreschi di Bernardino India e Anselmo Canera, insieme al contributo dello scultore Bartolomeo Ridolfi, riflettono lo spirito umanista del Rinascimento e, al contempo, mantengono il legame con la cultura classica. Particolarmente significativa è la Sala degli Imperatori che evoca la grandezza della Roma antica.
Le funzioni della villa
La villa è organizzata su tre livelli: la gradinata conduce al piano nobile, con la grande sala centrale e le stanze minori disposte simmetricamente; il seminterrato ospitava cantine e ambienti per la servitù, mentre nel sottotetto era destinato il granaio, fondamentale per la vita agricola della tenuta.
Nonostante la bellezza ed eleganza della villa, la sua funzione rimaneva produttiva. Infatti, il progetto originario prevedeva due barchesse laterali destinate al lavoro agricolo e al deposito degli attrezzi. Tuttavia, queste non furono mai interamente realizzate: esiste solo l’ala sinistra, probabilmente aggiunta nel corso del Seicento.
Questa villa combina la funziona agricola, la celebrazione del prestigio familiare, il richiamo alla grandezza romana e la committenza di origine militare, e si conferma così come un gioiello di pietra e laterizio, collocato nel mezzo della campagna veneta e patrimonio dell’umanità.
Informazioni
Villa Pojana è aperta al pubblico dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 il mercoledì, sabato, domenica e giorni festivi (da aprile a ottobre).
Ogni prima domenica del mese Villa Pojana aprirà al pubblico gratuitamente e con orario continuato dalle 10:00 alle 18:00. In quest’occasione si svolgono anche visite accompagnate a pagamento, nei seguenti turni 10:30 e 11:30. Richiesta la prenotazione.