A Varedo (MI), dal 9 all’11 maggio si è tenuta la nona edizione di Milano Scultura, unica fiera italiana dedicata alle arti plastiche
Di: Maria Mele
LEGGI ANCHE: Moda e Magia: “…Come nelle Favole”, la sfilata delle allieve della Sartoria Francesca
Si è tenuta a Varedo nel milanese dal 9 all11 maggio la nona edizione di Milano Scultura, l’unica fiera in Italia dedicata alle arti plastiche che è anche progetto espositivo, godibile da collezionisti e appassionati.

Diretta da Ilaria Centola e a cura di Valerio Dehò, la mostra mette in dialogo le opere tra loro e con lo spazio.
Nella relazione con lo splendido spazio espositivo, una dimora di fine Settecento, si trova infatti uno dei punti di forza dell’iniziativa, che consente di godere di opere di arte contemporanea tra le splendide forme neoclassiche ed eclettiche di villa Bagatti Valsecchi, uno degli esempi più significativi di quelle ville di delizia milanesi particolarmente diffuse fra i nobili a partire dal XVI secolo, che avevano nel giardino il proprio elemento imprescindibile.

Un luogo che dialoga, in modo armonico e strettissimo, con le opere esposte perché, ci spiega il curatore Valerio Dehò, “lo spirito della scultura è quello di vivere non di assoluto, ma di continuo rapporto con gli spazi, l’ambiente, le architetture”.

Circa trenta le gallerie le presenti che intendono raccontare le infinite declinazioni del linguaggio scultoreo; per far ciò la manifestazione ha inoltre promosso incontri, performance e due progetti speciali.

SI tratta di “Afthonia”, una mostra antologica dedicata a Matteo Lo Greco che espone quindici sculture, dagli anni Ottanta alle più recenti, tra le più rappresentative della sua ricerca, realizzando un viaggio tra passato e presente sia da un punto di vista formale che di contenuti e un focus sul potente e originalissimo “espressionismo barocco”di Henri Beaufour.
Ad aprire questa edizione la scenografica macchina, a metà tra scultura e istallazione di Marc Kalinka, che rappresenta due pagliacci, con il volto di noti politici mondiali, che si contengono il mondo segandolo in due.

Quello della guerra è infatti, insieme al tema del corpo, il fil rouge che lega gran parte delle opere in fiera, che esplorano ogni possibile materiale, da quelli di recupero a quelli naturali, dai film plastici fino al marmo.

Quella di Milano è una delle importanti rassegne di scultura in programma in tutto il 2025, a conferma del rinnovato interesse nei confronti di questo linguaggio artistico ricco di infinite possibilità espressive.
