Il Legnago perde l’ultima gara casalinga al Sandrini contro il Pescara, i biancoazzurri sono ormai a un passo dalla retrocessione
Di: Nicola Sordo
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Sono rimaste solo le briciole al Legnago, aggrappato a un filo sottilissimo che comprende improbabili combinazioni negli ultimi 90 minuti in programma domenica 27 aprile. La squadra di Bagatti esce con il rammarico, ancora una volta. La partita l’aveva ripresa il Legnago, a cinque minuti dalla fine dove, nelle intenzioni, c’era anche il tempo per tentare un coraggioso assalto finale. Neanche il tempo di razionalizzare il pensiero che tutto è inesorabilmente sfumato 60 secondi più tardi. È finita così, con un Sandrini ormai rassegnato nonostante quel filo sottilissimo di un destino che non è (solo) nelle mani del Legnago. Altrove pareggia il Sestri Levante, perde largamente la Lucchese. Risultati che, in teoria, mantengono vive le speranze. In realtà, il baratro è dietro l’angolo.
La partita
Bagatti conferma il 3-5-2 di Carpi con Franzolini e Basso Ricci a dare fisicità al reparto avanzato e Dore a fare da schermo in mediana, affiancato da Bombagi e Leoncini incaricati di infarcire la manovra di qualità. In tribuna ad assistere al match si intravede anche Luca Campedelli, ex presidente del Chievo che fu. A leggere le formazioni non ci dovrebbe partita contro un Pescara che può permettersi il lusso di tenere in panchina gente del calibro di Letizia e Valzania. Tanta qualità tra gli abruzzesi di Baldini, un motore totalmente differente da quello a disposizione di Bagatti. Aggressivo come sempre l’approccio del Legnago, che già dopo un minuto mette in apprensione la difesa del Pescara sugli sviluppi di un corner, Moruzzi salva sulla linea. È solo il lasso di fisiologico adattamento per gli ospiti, che quando spingono fanno male. Perucchini devia sul palo il colpo di tacco di Merola (8′), tuttavia non può nulla quando al 15′ il destro di Ferraris si inarca dopo la deviazione di Dore e termina la sua corsa sotto alla traversa. Un pugno nello stomaco per il Legnago, tenuto a galla ancora dal doppio intervento di Perucchini prima su Merola e poi su Cangiano poco dopo la mezz’ora, Ampollini mette il rammendo decisivo sulla terza conclusione di Ferraris.
I biancoazzurri cercano di sfruttare le palle inattive, su una delle quali Noce buca Plizzari partendo però in posizione irregolare. È il quarto gol stagionale annullato al centrale del Legnago.
Nella ripresa Bagatti tenta la soluzione Spalluto per aggiungere brio là davanti, dove però il Legnago fa tanta, troppa fatica a incidere. Il copione è sempre lo stesso, troppo ampio il divario tecnico in campo. Dopo l’ennesima parata di Perucchini, su Meazzi, il Pescara entra in modalità gestione cercando di abbassare i già non certo elevati ritmi di gioco. Entrano anche Svidercoschi e Morello che però danno poco o nulla ad un Legnago a trazione ultra offensiva. Plizzari dorme sonni relativamente tranquilli, almeno fino a cinque minuti dal gong. Peschetola, subentrato nel finale, crossa al centro dove Pellacani di testa allunga la traiettoria sul secondo palo, Spalluto si inserisce e incorna in rete il suo primo gol in maglia biancoazzurra. Un lampo nel buio, improvviso, inaspettato. Conti alla mano, anche il pari porterebbe poco alla causa, ma il tempo di fare calcoli non c’è. 60 secondi di orologio e il Pescara approfitta della disposizione sbilanciata del Legnago, Pierozzi pesca Merola al centro e d’esterno fa 2-1. Non fa tempo a riassestarsi la squadra di Bagatti, passano due minuti e Merola si invola in posizione dubbia battendo ancora Perucchini con un pallonetto. È l’ultima scena della sfida e anche del Legnago davanti ai propri tifosi.
Ad Ascoli l’imperativo è la vittoria, ma servono aiuti anche dagli altri campi: i riferimenti sono il Sestri Levante, in trasferta a Carpi, e la Lucchese, in casa contro la Torres. Entrambe dovrebbero perdere, affinché il Legnago, in caso di vittoria, si possa giocare le ultime carte ai play out. Uno scenario con percentuali di realizzazione irrisorie, considerando anche che sia il Carpi, sia la Torres non hanno più nulla da chiedere alla classifica. Ma ormai siamo qui, la squadra di Bagatti non ha più niente da perdere, anche se il copione sembra già scritto.
Legnago-Pescara 1-3, il tabellino
LEGNAGO-PESCARA 1-3
MARCATORI Ferraris (P) al 15’p.t.; Spalluto (L) al 40’, Merola (P) al 41’, Merola (P) al 43’s.t
LEGNAGO (3-5-2) Perucchini 6,5; Tanco 6, Noce 5,5, Ampollini 5,5; Muteba 5,5, Bombagi 6, Dore 5,5 (dal 15’s.t. Morello 5,5), Leoncini 5,5 (dal 32’s.t. Casarotti s.v.), Zanetti 5,5 (dal 1’s.t. Spalluto 6,5); Franzolini 5 (dal 36’s.t. Peschetola 6,5), Basso Ricci 5 (dal 15’s.t. Svidercoschi 5). (Rigon, Bajari, Koblar, Banse, Ruggeri, Gazzola, Tonica). All. Bagatti 5,5
PESCARA (4-3-3) Plizzari 6; Pierozzi 5,5, Brosco 6, Pellacani 5,5, Moruzzi 6,5; Meazzi 6,5 (dal 16’s.t. Valzania 6), Dagasso 6 (dal 33’s.t. De Marco s.v.), Squizzato 6 (dal 22’s.t. Kraja 6); Merola 7,5, Ferraris 6,5 (dal 16’s.t. Tonin 6), Cangiano 6,5 (dal 22’s.t. Bentivegna 6) (Saio, Profeta, Letizia, Alberti, Crialese, Staver, Lonardi, Saccomanni, Arena, Lancini). All. Baldini 6,5
ARBITRO Manzo di Torre Annunziata 6
NOTE paganti 418, abbonati 282, incasso di 3200 euro. Ammonito Brosco. Angoli 3-4
foto: legnagosalusfc