Mercati obbligazionari tra rendimenti contrastanti: dagli effetti delle politiche delle banche centrali alle dinamiche dei mercati emergenti

Di: Fabio Michettoni

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La scorsa settimana i rendimenti dei Treasury statunitensi sono rimasti fermi per le scadenze brevi, mentre sono saliti per
quelle più lunghe. Allo stesso tempo, nonostante il taglio dei tassi della BCE, i rendimenti sovrani sono aumentati in Germania e Francia. Gli indici dei prezzi dei corporate Bond in dollari, sono aumentati in Asia e in Medio Oriente, mentre sono leggermente diminuiti nelle altre regioni.

Nei mercati emergenti, alcuni sviluppatori immobiliari cinesi continuano a stimolare l’appetito degli investitori, grazie ai dati
ottimistici e alle notizie di potenziali sviluppi normativi, aprendo la strada a una maggiore attività di acquisto da parte delle
autorità locali. Al contrario, le obbligazioni della messicana Pemex sono state ampiamente vendute, poiché oltre il 60% delle
sue esportazioni di petrolio sono destinate agli Stati Uniti e in forza dei dazi si prevede che subirà una forte erosione. Prima
ancora, la stessa azienda statale, ha registrato una performance negativa nel quarto trimestre del 2024 e, a gennaio, ha visto le
sue esportazioni ridursi al livello più basso dal 1990, soprattutto a causa di problemi di qualità.

Nei mercati sviluppati, le principali perdite si sono concentrate in Canada, a causa dell’entrata in vigore dei dazi statunitensi.
Le obbligazioni Gran Tierra Energy hanno continuato a scendere di prezzo. La società farmaceutica statunitense Viatris ha
dovuto affrontare un sentimento negativo nei confronti dei suoi titoli dopo che la FDA ha imposto restrizioni all’importazione
della produzione del suo stabilimento indiano.
La scorsa settimana le notizie sul mercato obbligazionario hanno discusso intensamente i segnali inviati dalla BCE ai mercati:

dopo molteplici cicli di tagli consecutivi, il percorso futuro è incerto. Ciò avviene nella convinzione generale che i governi europei dovranno emettere più debito per coprire le spese per la difesa e le infrastrutture. In ogni caso, tenendo conto delle diverse prospettive delle principali economie mondiali, la ricalibrazione dell’allocazione globale dei capitali sarà significativa.

· Titoli di Stato USA
I Treasury statunitensi sono stati più solidi nelle contrattazioni di giovedì, guidati dalle scadenze più brevi, mentre il
flusso di risk off ha dominato la scena con un’ulteriore flessione dei mercati azionari statunitensi.
I rendimenti dei titoli governativi hanno chiuso contrastati, mentre la curva dei rendimenti si è irripidita per tutto il
giorno. Il rendimento benchmark a 2 anni è sceso di 5 pb al 3,96%, mentre il rendimento benchmark a 10 anni è
rimasto invariato al 4,28%. Si attendono anche i commenti del presidente della Fed Powell prima del periodo di
blackout delle comunicazioni pre-FOMC che inizierà questo fine settimana.