Il legnaghese Andrea Faccioli ha raccontato il suo percorso dai successi biancoazzurri alla nuova sfida in Grecia al fianco di Massimo Donati
Di: Nicola Sordo
LEGGI ANCHE: Legnago più forte delle sviste, Perugia ripreso nel recupero
Un’infanzia, un’adolescenza, una vita passata a Legnago dove, prima da calciatore delle giovanili e in seguito da vice allenatore della prima squadra, ha contribuito a scrivere un pezzo di storia della società biancoazzurra. Andrea Faccioli, classe 1994, quella storia l’ha scritta da co-protagonista in qualità di braccio destro di Massimo Donati, un binomio vincente che ha condotto il Legnago prima alla promozione dalla Serie D e poi, per la prima volta, ai play off di Serie C nella scorsa stagione. Adesso il presente è in Grecia, Donati ha sposato il progetto dell’Athens Kallithea, squadra neopromossa nella prima divisione, e Andrea l’ha seguito in questa nuova avventura. “Quando accetti di andare in un paese diverso, abbandonando le tue zone di confort, ti trovi ad affrontare una continua sfida” esordisce Faccioli, rientrato per qualche giorno a Legnago per via della sosta dovute alle Nazionali, prima di tirare le somme di questi primi quattro mesi lontano dall’Italia: “Il bilancio di questa prima parte lo considero positivo, mi sto confrontando con una realtà diversa e con calciatori che provengono da tutto il mondo. È una continua crescita personale, sto imparando a gestire situazioni nuove“.
Una scelta audace e coraggiosa quella di proseguire all’estero l’eccellente percorso concluso a Legnago, decisione dettata dall’ambizione e dalla voglia di alzare ulteriormente l’asticella: “Il mister ha ricevuto diverse proposte, anche dall’Italia, e una volta analizzati tutti gli aspetti ha ritenuto quella dell’Athens Kallithea l’opzione migliore. Massimo è un allenatore estremamente ambizioso che vuole arrivare ai massimi livelli, la società stessa ci ha trasmesso tanta passione ed è stata chiara con noi fin da subito. È un club che ha voglia di emergere, di fare anche le cose in modo diverso rispetto alla normalità del calcio greco, e la loro visione ambiziosa si sposava perfettamente con la nostra“.
Il rapporto con Donati
Faccioli lascia così la sua Legnago e inizia una nuova vita in Grecia, al fianco di quel tecnico, Massimo Donati, con il quale l’intesa è scoccata fin da subito: “Io ero collaboratore tecnico, il mister è arrivato nel 2023 quando il Legnago militava in Serie D e ci siamo trovati. Il merito è stato anche del prof Andrea Bellini, che conosceva bene Donati avendolo allenato ai tempi dell’Hellas, perché nel momento in cui ero di fronte a scelte importanti mi ha caldamente consigliato di restare a lavorare con Massimo con cui poi è nato questo bel rapporto di stima reciproca. Anche una serie di risultati positivi ha contribuito poi ad accrescere l’affiatamento tra noi, il nostro rapporto tuttavia non si limita solo alle 5-6 ore in cui lavoriamo insieme al campo, ma è a 360 gradi ed è caratterizzato da un’ambizione comune“.
Voglia di crescere, migliorarsi, di alzare costantemente il livello. L’attitudine di Faccioli meglio non poteva collimare con quella di Donati, uno che da giocatore ha vestito maglie pesanti e da allenatore pretende il massimo prima da se stesso e poi dai suoi giocatori. Il suo, il loro, Legnago della scorsa stagione racchiudeva tutto ciò: una squadra che difendeva e attaccava in undici palesando una costante abnegazione e una crescente determinazione. Peculiarità indispensabili per emergere ad alti livelli, ne è convinto anche Faccioli: “L’intensità, la voglia di arrivare prima sul pallone, di vincere ogni contrasto. Sono i princìpi cardine che secondo il mio punto di vista deve avere una squadra a prescindere dai moduli e dalle caratteristiche dei giocatori. I risultati possono arrivare come no, ma pretendiamo sempre la massima dedizione da parte di tutte le componenti. Un allenatore da cui trarre ispirazione? Passando molto tempo con Donati, ho avuto modo di osservare molto attentamente l’Atalanta per cui dico Gasperini, per tutto ciò che trasmette e per l’innovazione ha apportato nel corso degli anni ma anche e addirittura di settimana in settimana. Certi concetti, certe dinamiche mi stanno entrando in testa e non mi sorprende che anche il mister lo ammiri molto, avendolo lui stesso avuto come allenatore“.
Ambizione, fame, voglia. Temi ricorrenti nelle parole di Faccioli, che grazie a Donati, dice, ha fatto quello step mentale in più: “Prima di incontrare Massimo pensavo di aver raggiunto un certa mentalità, di essere sempre sul pezzo. Dopo averlo conosciuto ho capito quanto ancora potevo migliorare e imparare da lui, oltre che dal punto di vista tecnico, sotto il profilo dell’approccio, della concentrazione, della dedizione al lavoro. Tutto ciò poi lo trasmette ai giocatori, allo staff, all’ambiente. Riesce a coinvolgere tutti, fino ai magazzinieri, fa sentire tutti importanti e parte della stessa famiglia, un vero trascinatore. Lui non stacca mai, ha sempre voglia di apprendere e migliorare. Se abbiamo una sera libera si guarda le partite, cerca sempre di cogliere qualcosa di nuovo per metterlo a disposizione della squadra. È un atteggiamento, un’ossessione positiva, che distingue quelli bravi dai fuoriclasse. Poi tatticamente e tecnicamente penso non serva dirlo, il suo lavoro è sotto gli occhi di tutti“.
I ricordi di Legnago e il presente ad Atene
A Legnago Faccioli ha lasciato la sua impronta e non potrebbe essere altrimenti. Quella maglia, quella biancoazzurra, rimarrà sempre una seconda pelle intrisa di ricordi. A questo proposito, c’è qualche episodio significativo che Andrea ricorda con piacere: “Al primo anno, eravamo in Serie D, giocammo di giovedì vincendo ad Este. La settimana ideale prevedeva l’allenamento alla domenica per poi arrivare con le tempistiche giuste alla partita successiva. Quella domenica però era Pasqua. Eravamo in un momento cruciale della stagione, io e Donati decidemmo di mettere l’allenamento la mattina di Pasqua e non ci fu nessun calciatore che oppose la minima obiezione, quando avrebbero potuto far valere il desiderio di passare quella domenica di festa con le famiglie. Quell’allenamento di quella domenica, secondo me, fu la scintilla che ci permise poi di vincere il campionato. Ha reso l’idea di quanto la squadra credesse nell’allenatore. Un altro bel ricordo è la gara contro il Fiorenzuola dello scorso anno. Il mister era squalificato, per cui guidai io la squadra dalla panchina ed era la prima volta in Serie C davanti al nostro pubblico (la seconda complessivamente ndr). Ricordo che passammo in svantaggio dopo neanche un minuto, pareggiammo e a fine primo tempo rimanemmo in dieci uomini. Nella ripresa i ragazzi, in inferiorità numerica, fornirono una splendida prova di applicazione, concentrazione e grinta, strinsero i denti riuscendo addirittura a segnare il gol del 2-1 e a portare a casa la vittoria. In quel momento da legnaghese, da allenatore, ma semplicemente da appassionato di calcio, provai un grande orgoglio ed è una delle più belle sensazioni che si possano immaginare. Quella è stata senza dubbio una delle partite simbolo dello scorso anno“.
Faccioli chiude con una menzione particolare e una riflessione sul momento attuale della sua Athens Kallithea: “Ci tengo a parlare di due persone che quest’anno sono nel nostro staff e che sono importantissime per come ci permettono di aumentare la qualità del lavoro. Parto con Lorenzo Dolcetti, un ragazzo che ha la mia età e che ha già avuto esperienze in club importanti, è davvero una persona brillante e bravissima nel suo lavoro. Poi Roberto De Bellis, che non ha certo bisogno di presentazioni. In Italia è uno dei migliori, se non il numero uno in assoluto, sulla preparazione atletica. Quest’anno abbiamo la possibilità di essere affiancati da questi due professionisti di livello eccelso, ci hanno permesso di fare davvero un salto di qualità importante e sono, prima di tutto, due persone eccezionali. Quando hai la possibilità di confrontarti e condividere giornate intere con professionisti di questo tipo , capisci quando puoi crescere e ambire a qualcosa di grande. Adesso la classifica non è delle migliori, ma al netto di qualche episodio contrario, continuiamo a lavorare per mettere a disposizione dei ragazzi più soluzioni possibili. Siamo sicuri che la ruota girerà perché ci mettiamo il cuore e fino ad ora abbiamo offerto prestazioni importanti anche contro squadre di grande caratura“.
Partito domenica mattina senza aver avuto modo di vedere allo stadio il suo Legnago (gara rinviata per nebbia e giocata domenica pomeriggio), Faccioli è tornato in Grecia dove si prepara ad una nuova settimana di allenamenti in vista della prossima sfida di campionato che vedrà l’Athens Kallithea affrontare venerdì il Panserraikos. Al legnaghese Andrea, l’augurio di conquistare la salvezza con la sua nuova squadra e continuare a crescere progredendo in una carriera ricca di soddisfazioni.
Foto: Instagram @andrea.faccioli
Riproduzione riservata