Non più sinonimo di lusso ostentato, le piscine rappresentano sempre più un must have per le strutture d’accoglienza
Di: Maria Mele
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Che si tratti di impianti interni o esterni, avere un’area relax dove trascorrere un giorno intero o anche solo poche ore dopo una giornata di lavoro costituisce un plus nell’offerta dei servizi all’ospite dell’hotel, leisure o bleisure che sia. La piscina è divenuta un elemento che nobilita terrazze, giardini e aree wellness. Finiture, design e integrazione con l’ambiente circostante, ma anche massima sicurezza e comfort per gli ospiti sono le parole chiave. Grazie alla costante innovazione tecnologica, molte delle difficoltà tecniche da affrontare per l’installazione sono state risolte con soluzioni di stupefacente rapidità costruttiva e resa estetica.
Ne abbiamo parlato con Roberto Colletto, amministratore delegato di Piscine Castiglione e Myrtha Pools.
we. Piscine Castiglione e il suo brand Myrtha Pools sono fornitori unici di tutte le 24 piscine e i centri per gli allenamenti realizzati per i giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024. Cosa significa questo per il vostro gruppo?
Sicuramente una grande sfida e una vera corsa contro il tempo. Pensate che per realizzare, con una tolleranza millimetrica in lunghezza e larghezza, e riempire le due grandi piscine olimpioniche di La Defense Arena abbiamo avuto solo 36 giorni. Per la prima volta, inoltre, a conclusione dei Giochi, trasformeremo una piscina da competizione in due piscine per l’apprendimento del nuoto. Abbiamo raggiunto un livello di innovazione, servizio e modularità mai raggiunto prima, che ci riempie di orgoglio. Il progetto olimpico, con la sua forte volontà di lasciare un’eredità positiva all’ambiente circostante, riflette in pieno i valori e l’identità stessa del nostro gruppo.
we. In che modo la tecnologia di costruzione di una piscina può aiutare in termini di sostenibilità ambientale?
La piscina tecnologica, come amiamo definirla, utilizza moduli in acciaio inox con un processo che riduce fino al 50% le emissioni di CO2. Inoltre, con l’utilizzo dell’economia circolare e di materiali riciclati e riciclabili, riusciamo a ottenere un efficientamento energetico e una drastica riduzione dei consumi d’acqua.
we. Come riuscite a ridurre i consumi di acqua?
Per esempio riutilizzandola, dopo averla declorata, e reimmettendola nel sistema per utilizzi diversi. E, a proposito del cloro, croce dei nuotatori indoor, un nuovissimo sistema, che emette microbollicine d’aria che vengono aspirate e disperse, consente di eliminare le clorammine e gli alometani – gli elementi volatili responsabili del tipico odore – garantendo al contempo un risparmio di acqua e di prodotti chimici. Se questa attenzione alla sostenibilità è stata fondamentale per Parigi, immaginate quanto può essere importante per gli hotel e le strutture ricettive in genere, sempre più interessati all’ottenimento di certificazioni green degli edifici.
we. Quali sono le richieste che vi arrivano dal mondo dell’hôtellerie?
L’hôtellerie è molto esigente dal punto di vista del design e del comfort. Le maggiori richieste ci vengono quindi per piscine fornite di aree relax pluriaccessoriate, a partire dalle zone prendisole a profondità ridotta fino al lazy river, una corrente d’acqua a flusso lento che trasporta dolcemente le persone. Per questo motivo abbiamo identificato in azienda un team dedicato che aiuta a integrare al meglio il progetto della piscina con quello architettonico, per ottenere una completa personalizzazione.
In questo momento grande richieste ci arrivano per le piscine rooftop, realizzate con varie soluzioni come pareti trasparenti, rivestimenti in mosaico e finiture di pregio. Un esempio? La piscina rooftop realizzata al Nhow Milano nell’ambito della riqualificazione della terrazza Vertigo progettata dallo studio Park Associati. In questo caso la piscina è a sfioro, in aggetto rispetto al filo dell’edificio, con l’acqua contenuta in un’unica lastra verticale trasparente, e con sette oblò sul fondo che danno appunto l’effetto vertigine voluto. Le altre due piscine, più piccole, fungono da specchi d’acqua e, all’occorrenza, possono essere svuotate prestandosi ad avere funzioni e configurazioni diverse quando il terrazzo diventa spazio per eventi, aperitivi o altro. Il risultato è una terrazza che è diventata tra le più instagrammate tra le location milanesi.
In Spagna invece abbiamo realizzato con lo studio L35 Arquitectos a sud di Malaga una piscina lagoon con fondo in sabbia con dei colori e una trasparenza d’acqua che trasportano gli ospiti del lussuoso resort La Reserva Club Sotogrande in un’oasi incontaminata.
Altra richiesta che ci arriva dal settore dell’accoglienza è quella di avere un solo “solution provider” capace di fornire sia la piscina sia l’area wellness completa di sauna, bagno di vapore, docce emozionali, stanza del sale. Un esempio per tutti è l’area wellness del Domaine Reine Margot. L’hotel francese, della collezione MGallery di Accor, ha riconvertito l’edificio storico del XVII secolo, dove si ritirava Marguerite de Valois, la famosa Reine Margot, con innesti di design contemporaneo del progettista Jean-Michel Wilmotte. Oggi questo hotel a cinque stelle offre ai suoi ospiti una spa per l’ appunto, degna di una regina, nella quale abbiamo progettato e installato una piscina relax, una sauna e un hammam. Un luogo dove ritrovarsi e riconnettersi con la natura.
we. Niente odore di cloro, trasparenza dell’acqua degna dei mari caraibici, fondi sabbiosi, correnti che cullano dolcemente, una verosimiglianza con il mare quasi perfetta. Mancano, forse, solo le onde?
In realtà abbiamo anche quelle. Ha da poco aperto i battenti vicino all’aeroporto di Monaco di Baviera 02 SURFTOWN MUC, la prima piscina della Germania in grado di sviluppare onde artificiali fino a 3 metri di altezza.
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In apertura, la piscina lagoon del resort La Reserva Club Sotogrande a sud di Malaga, progetto dello studio L35 Arquitectos.
Articolo originale su WellMagazine.it