A Venezia, dal 28 al 30 giugno, avrà luogo la consegna degli Oscar Green per l’innovazione nel Villaggio Coldiretti
LEGGI ANCHE: Maltempo: Coldiretti, crollo delle temperature, neve in montagna e allarme gelate
Apre la consegna degli Oscar Green, premio nazionale per l’innovazione in agricoltura, il Villaggio di Coldiretti organizzato a Venezia in Riva Sette Martiri e nei Giardini Napoleonici dal 28 al 30 giugno prossimi. Alle ore 9.00 di venerdì sarà inaugurato il salone della creatività giovanile dove sarà possibile toccare con mano le soluzioni partorite dalla mente degli agricoltori under 35 in tema di innovazione di prodotto, transizione ecologica, sostenibilità sociale, scelte dopo una lunga selezione territoriale. Saranno presenti, tra gli altri, il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Enrico Parisi.
La squadra – una quindicina in tutto – di Coldiretti Giovani Impresa di Verona capeggiata dal Delegato Riccardo Pizzoli è pronta a partire alla volta di Venezia dove sarà impegnata nelle molteplici attività pensate per gli under 30. Tanti i tavoli di confronto e i workshop a loro dedicati con la finalità di accrescerne le potenzialità imprenditoriali e personali.
Tra i finalisti del concorso Oscar Green pronti a contendersi il titolo di campione italiano, anche il veneto Alberto Boccato con le uova super food prodotte nella sua azienda in provincia di Rovigo. “Un ritorno alle origini per il nostro candidato – spiega Marco De Zotti delegato regionale di Giovani Impresa – che inizialmente ha intrapreso una scelta di vita professionale diversa, come tanti altri del nostro territorio, diventando manager per una multinazionale tedesca. Poi il rientro in Italia e il richiamo alla terra con un progetto aziendale perfezionato da un corso universitario attraverso il master Food & Wine – Web Marketing & Digital Comunication grazie al quale ha migliorato l’azienda famigliare, senza però tradire i valori fondamentali della tradizione rurale sostenibilità e genuinità della produzione”.
Una sfida a tutto campo che interessa soprattutto il Veneto tra le regioni dove più si concentra la presenza di giovani imprese agricole condotte da under 35: in cinque anni sono 3861 le aziende di nuova generazione avviate sul territorio regionale con un incremento del +2,1%. Secondo l’Osservatorio Strategico di Coldiretti, la ricchezza generata mediamente da un’impresa agricola giovanile è pari a 82.500 euro, valore superiore del 65% rispetto alla media di tutte le aziende che è pari a 50.000. Le aziende giovanili sono infatti più grandi e con un maggior grado di innovazione rispetto alla media nazionale con le indagini Ismea che evidenziano una maggior propensione ad investire dei giovani agricoltori con una quota che è salita al 48% nel 2023. Il valore per ettaro generato dalle imprese giovanili italiane è pari a 4.500 euro, il doppio rispetto a quello europeo e francese, ma superiore anche al valore medio unitario generato da un’impresa giovane tedesca e soprattutto spagnola. Questo deriva dalla maggiore specializzazione dell’Italia in coltivazioni ad elevato valore aggiunto e di alto pregio (ortofrutta, floricoltura, viticoltura in primis).
Le misure del Complemento di Sviluppo Rurale sono le vie intraprese da 3mila neo imprenditori agricoli veneti che nel quinquennio di programmazione hanno investito nei campi veneti. “Competitività, legame col territorio, rispetto dell’ambiente e del paesaggio sono i punti di forza su cui puntano i neo agricoltori veneti – spiega De Zotti – la loro specializzazione porta a performance professionali notevoli anche grazie all’affiancamento di tecnici qualificati che Coldiretti assicura accompagnando il cammino delle attività di nuova costituzione nell’affrontare con successo i mercati.”
Coldiretti ricorda che per i tre giorni di manifestazione si alterneranno esponenti istituzionali e rappresentanti della società civile per discutere sui temi della crisi energetica, del cambiamento climatico, dell’occupazione, dell’alimentazione e dei rischi connessi all’affermarsi di modelli di consumo omologanti, a partire dall’attacco alla Dieta Mediterranea che minaccia la salute dei cittadini e la sopravvivenza stessa del Made in Italy agroalimentare. Il Villaggio sarà soprattutto un luogo di comunità dove confrontarsi sul ruolo del Made in Italy a tavola e sulla sua importanza dal punto di vista dell’economia e della salute, a partire da quella delle giovani generazioni, con le esperienze di agricoltura sociale dedicate ai bambini.