Nel 1910 la provincia di Verona fu la terza, dopo Padova e Vicenza, a presentare la propria proposta per la nuova ferrovia Ostiglia-Treviso

Di: Federico Carbonini

LEGGI ANCHE: L’Ostiglia-Treviso proposta da Vicenza

Nel 1910 la provincia di Verona fu la terza, dopo Padova e Vicenza, a presentare la propria proposta di
tracciato per la nuova ferrovia Ostiglia-Treviso. Partendo da Ostiglia, la linea sarebbe arrivata a Treviso
passando da Legnago, Cologna Veneta, Poiana di Granfion e Camposampiero. Di fatto, il percorso veronese
risultava il più breve ed indipendente dei tre. Quindi era il meno costoso sia da realizzare che da mantenere
ed inoltre rispondeva alle esigenze militari di linea totalmente indipendente dalle ferrovie già presenti
all’epoca dato che le altre proposte prevedevano di utilizzare il tratto Legnago-Montagnana già presente.
Un importante sostenitore della proposta veronese fu Giberto Arrivabene Valenti Gonzaga, un colognese di
origini mantovane, il quale aveva mostrato in parlamento l’assoluta necessità di un collegamento
ferroviario, fino a quel momento assente, a Cologna Veneta. La città si stava espandendo sia da un punto di
vista demografico che industriale e la tranvia, unico collegamento su binario che la univa a Lonigo e San
Bonifacio, risultava ormai obsoleta e sottodimensionata per le esigenze sia dei residenti che dello
zuccherificio in località Sabbion. Le origini mantovane di Giberto lo aiutarono ad ottenere il supporto da
parte di Ostiglia, capolinea previsto della ferrovia. Pure la Società Pro Barbarano, costituita proprio per
supportare la proposta veronese, contribuì sulla scelta. Infatti, anche se Barbarano è in provincia di Vicenza,
solo il percorso veronese sarebbe passato dal comune. Quindi l’Ostiglia-Treviso come la conosciamo oggi è
frutto dell’idea proposta dalla provincia di Verona.