Il 14 e il 15 Marzo, Sergio Castellitto è in scena al teatro Comunale di Vicenza nell’opera di Mazzantini “Zorro – un eremita sul marciapiede”
Di: Camilla Piazzon
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Il Teatro Comunale di Vicenza ospita Sergio Castellitto nelle serate del 14 e 15 marzo 2023 con lo spettacolo “Zorro – un eremita sul marciapiede”, scritto da Margaret Mazzantini e diretto dallo stesso attore romano. Si conta il quasi tutto esaurito per la seconda serata.
Lo spettacolo, debuttato nel luglio 2021 a Forlì, è stato prodotto grazie al sostegno di intesa Sanpaolo per mano di Angelo Tumminelli e Prima International Company 2022. Il tour proseguirà nella provincia di Brescia, per poi dirigersi verso Bologna nelle date del 16 e 17 marzo.
Tratto da un soggetto originale, lo spettacolo porta in scena la storia di un senzatetto. Questi ripercorre i momenti più salienti della sua vita spiegando al pubblico i motivi che l’hanno condotto a tale situazione. La vita di Zorro comincia in una famiglia qualunque: le figure più significative per lui sono quelle della sorella e del trovatello dal pelo nero che decide di chiamare Zorro. Non si direbbe un uomo diverso da altri per tanti aspetti: Zorro ha un lavoro, una moglie e una casa. La svolta avviene il giorno in cui investe involontariamente una persona. È da qui che i suoi affetti, benché lentamente, cominciano a mutare. L’unica cosa che l’uomo si porterà dentro dalla sua vecchia vita sarà la dignità.
L’antieroe interpretato da Castellitto tocca, nel suo flusso di coscienza, tutte le tematiche della vita di strada. Dall’igiene, alla fame, alla solitudine, vediamo un uomo che cerca di giostrarsi come meglio può per sopravvivere. Nel descrivere il suo stile di vita fa una distinzione tra “Cormorane” -ovvero le persone “normali”- e sé stesso. Da non sottovalutare anche il rapporto uomo-animale domestico: sebbene Zorro tenti di tenersi stretto il cane in ogni momento della sua vita (che sia infanzia o età adulta), in qualche modo questo gli viene sottratto per vie dirette o indirette. E l’attore romano coglie perfettamente le note di questo dolore, portando in scena la preoccupazione dell’essere umano contemporaneo: la possibilità di perdere i propri punti di riferimento.
Uno spettacolo che ricorda allo spettatore di distinguersi sempre in un mondo di Cormorane tramite la gentilezza, perchè “l’uomo gentile non è mai debole”.
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