Dopo molti anni, la Farmacia Settimo Miglio ha cambiato volto senza perdere la sua caratteristica principale: farti sentire in un ambiente accogliente e familiare

Di: Samuela Piccoli

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Per molti, la farmacia in generale può essere un  luogo asettico dove si vanno a comprare farmaci, a volte senza rapporto con i farmacisti, giusto tre parole per spiegare i sintomi e per ricevere i medicinali richiesti.

Ma non tutte le farmacie sono uguali: ce ne sono alcune in cui il rapporto con il cliente è fondamentale, dove si chiamano le persone per nome e dove il sorriso e una parola di conforto sono assicurate. Questo è lo stile della farmacia Settimo Miglio che per i suoi clienti, quest’anno, ha voluto vestirsi di nuovo.

Abbiamo parlato con la dottoressa Annamaria Caobelli e con il dottor Giacomo Pomari i proprietari che ci hanno raccontato la storia di  un cambiamento.

Essere farmacisti nella comunità di Settimo

Cr. ph. dott. Giacomo Pomari

Per me la farmacia rappresenta un punto di arrivo mentre per Giacomo è un punto di partenza”- ci racconta Annamaria  “insieme siamo l’esperienza e il futuro. Sento la comunità di Settimo come se fosse la mia comunità anche perché nel 2010 mi hanno accolta e io qui mi sento a casa”. Questo è il punto da cui Annamaria parte per raccontarsi e per  raccontarci il frutto del lavoro di anni.

In tutti questi anni abbiamo lavorato per la collettività ed insieme ad essa, mi sono impegnata a conoscerla e a capirla e vorrei che anche gli abitanti di Settimo sapessero qualcosa di me anche al di là della farmacia, vorrei raccontar loro chi sono e chi siamo.

Mi trovo all’apice della mia formazione professionale mentre Giacomo sta partendo adesso per questa meravigliosa avventura benché abbia respirato da sempre l’aria e il modo di fare farmacia. Per noi essere farmacisti non è solamente vendere il farmaco, ma sentirci parte della salute del paese, interessarci veramente delle persone nella loro interezza.

La ristrutturazione: il Settimo Miglio si veste di nuovo

Cr. ph. dott.sa Annamaria Caobelli

 “La ristrutturazione è arrivata al momento giusto”- continua Annamaria- “Qui sono ancor più maturata come professionista e Giacomo, da parte sua, può mettere a frutto le esperienze fatte in altre farmacie  ed esprimersi al meglio. Normalmente avremmo fatto l’inaugurazione e sarebbe stato bello, ma ci pareva stridesse con la situazione attuale di grande difficoltà. Per questo abbiamo deciso di farla in maniera non convenzionale, ossia invece di offrire vino abbiamo preferito fare una donazione alla parrocchia in modo che possa aiutare tutte le famiglie del paese.

Volevamo dare un senso diverso al nostro cambiare volto, non so in quanti sarebbero venuti a brindare, ma così facendo abbiamo coinvolto nel nostro festeggiare anche chi non può permettersi di spostarsi o non ha motivi per far festa. Io e Giacomo eravamo in perfetta sintonia riguardo all’inaugurazione: il nostro scopo era attenzionare la comunità di Settimo in modo più concreto poiché abbiamo trovato bellissime persone in questo paese e ci  sentiamo legati a loro. Nel nostro gesto entrano famiglie che non hanno ricevuto inviti o biglietti per fare un brindisi, ma credo che il nostro gesto valorizzi maggiormente tutti allo stesso modo.

Giacomo si racconta

Cr. ph. dott.sa Annamaria Caobelli

Sono cresciuto nella farmacia di Roverè che per me era una casa/bottega. Sin da piccoli io e mio fratello giocavamo nella farmacia stessa, in un contesto rurale, piccolo e familiare dove si respirava aria di casa; aiutavamo spesso la nonna in magazzino e fino agli otto anni la mia vita si è sviluppata lì. Poi ci siamo trasferiti a Verona, ma la farmacia è rimasta a Roverè dove mia mamma ha continuato a lavorare fino al 2010, quando poi si è spostata a Settimo. Dopo il liceo per me la scelta è stata spontanea: volevo diventare un farmacista perché ho respirato quell’aria da generazioni e questa professione la sentivo giusta per me.

Ho fatto il mio percorso di studi e poi ho lavorato al Settimo Miglio per sei mesi proprio durante il COVID che, per me, è stato catalizzatore di esperienze e mi ha fatto vivere cambiamenti vertiginosi. Talvolta ho gestito da solo la farmacia e ciò è stato fondamentale per crescere professionalmente. L’ambiente non mi è risultato subito familiare come poteva essere a Roverè dove sono nato e cresciuto, ma col tempo anch’io mi sono sentito a casa.

In un anno e mezzo ho girato ben 20 farmacie: mi sono fatto un’idea di com’è il mondo in questo settore e ho riempito il mio bagaglio, e questo mi ha permesso di dare ancora più valore alla farmacia. Mi sento coinvolto nel lavoro che svolgo e lo faccio con passione e questo l’ho maturato dopo le esperienze fatte fuori; ora lavoro qui a Settimo e ci rimarrò con una consapevolezza senza dubbio diversa. Eredito un lavoro appassionante che mi viene trasmesso da mio nonno e da mia madre; vedere come il mondo delle farmacie si è evoluto in tutti questi anni e soprattutto nell’ultimo biennio, è stato per me di profondo stimolo.

Formazione continua per tutti

Prima di laurearmi ho comunque seguito la farmacia in alcuni aspetti gestionali e ho fatto un master di omeopatia della durata di due anni. Successivamente ho fatto un altro master a Pavia. Poi ho frequentato per due anni corsi di altissima specializzazione con tutto il team: una parte dedicata alla loro formazione e una dedicata alla parte manageriale, ma spesso lavoravamo insieme. È stato un investimento importante per la mia e la loro formazione”- conclude Giacomo.

Annamaria continua raccontandoci del loro percorso: “io per scelta faccio formazione in farmacia per agevolare i collaboratori ossia: invece di andare ai corsi più generici la sera quando si è stanchi, preferisco personalizzare la formazione stessa. I formatori vengono in farmacia e si fa una lezione mirata di una, massimo due ore; ovviamente per noi questo tipo di incontro è più costruttivo perché abbiamo un confronto diretto con l’esperto cercando di creare anche momenti di incontro conviviale per fare squadra.

Il team: una famiglia

Cr. ph. dott.sa Annamaria Caobelli

 Annamaria continua: “Ho profondo rispetto e stima dei miei collaboratori e con Giacomo sono particolarmente inflessibile, più che con altri. Sono felice di vedere che Giacomo ha grande capacità empatica che lo porta in modo equilibrato a prendersi carico delle persone non solo per dovere, ma perché gli fa davvero piacere. Lui si ricorda della moglie di Tizio che si è rotta la gamba e gli chiede notizie perché la volta precedente l’ha visto preoccupato. In farmacia, effettivamente, ci prendiamo carico delle persone in maniera sincera. Viviamo questo lavoro con grande passione, la stessa che trasmettiamo e che anche chi lavora con noi condivide, e di questo siamo riconoscenti.

Motivi della ristrutturazione

La ristrutturazione è stata pensata in virtù di quello che poteva servire per lavorare meglio e per poter andare incontro alle esigenze della comunità” – ci dicono Annamaria e Giacomo- “ la stessa non parte solo da un concetto estetico ma dalla necessità e dalla volontà di offrire servizi per la popolazione di Settimo poiché siamo consci che la farmacia è un punto di riferimento e lo è ancora di più in una realtà di paese.

Io avrei voluto ristrutturare anni fa” -continua Annamaria- “ma è arrivato il momento adesso con Giacomo. La ristrutturazione è stata qualcosa che abbiamo fatto insieme: ogni aspetto e ogni scelta sono stati condivisi, quasi nello stesso momento. Quando un paziente viene da noi, noi mettiamo sul piatto una professionalità e una competenza frutto di anni di studi ed esperienza. Bisogna coniugare l’impresa con la professionalità e con una professionalità legata alla Sanità, quindi particolarmente delicata.

Tre aspetti importanti della ristrutturazione

Cr. ph. dott.sa Annamaria Caobelli

Quando abbiamo capito che era il momento di ristrutturare e che non potevamo più aspettare, abbiamo ragionato a step di priorità: cosa serve perché ci sia una farmacia che funziona bene a Settimo. Secondo aspetto importante: la programmazione pratica e sostenibile considerando la struttura che avevamo a disposizione e quello che potevamo fare. Tutti questi aspetti sono sempre stati conditivisi coi collaboratori e abbiamo ascoltato attentamente tutto ciò che avevano da dire poiché consideriamo importante il contributo che può fornire ciascun elemento del team.

Mi sono resa conto ancor di più che lavoro con bellissime persone capaci di darmi un riscontro: il condividere tutto ciò che facevamo con loro ha portato ottimi risultati anche in termini di rapporti umani. Sembrava che anche loro stessero facendo un pezzo di casa anche considerando, perché no, l’aspetto estetico. Volevo che la farmacia fosse: accogliente, funzionale per chi lavora e per i clienti e …anche bella e gradevole, un luogo coerente con il contesto in cui è situata. Non abbiamo fatto fatica perché tutti i nostri collaboratori hanno contribuito con idee e proposte che abbiamo ascoltato e valutato. Mi fa piacere vedere che i miei collaboratori parlano della farmacia come se stessero parlando di casa loro e alla stessa dedicano le medesime attenzioni”.

E posso confermare quello che ci hanno raccontato Annamaria e Giacomo, quando si entra nella loro farmacia si respira aria di casa e se devo comprare farmaci, ovunque sia, preferisco passare al Settimo Miglio: lì un buon consiglio e un sorriso non mancano mai.