Sabato 26 novembre, alle ore 18, nelle sale del Castello di Bevilacqua si terrà una conferenza per celebrare Felicita Bevilacqua

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Sabato 26 novembre alle ore 18 proprio nelle sale del Castello sarà dedicata una
conferenza per celebrare Felicita Bevilacqua: donna coraggiosa, carismatica e
generosa a duecento anni dalla sua scomparsa.

Per l’occasione saranno illustrati i più significativi dei numerosissimi documenti
conservati presso l’Archivio di Stato di Verona e preziosi per ricostruire la storia della
famiglia dei Bevilacqua.

Felicita Bevilacqua nasce a Verona nell’aprile del 1822 da Alessandro e Carolina
Santi; a tredici anni rimase orfana del padre; dalla madre apprese con vigore e
passione gli ideali patriotici che difese con coerenza e forza per l’intera sua
esistenza. in giovane età viaggia in numerose città, come ad esempio Milano e
Firenze dove frequenta salotti in circolavano gli ideali nazionalistici. Il suo
matrimonio con il generale garibaldino e parlamentare Giuseppe La Masa è evidente
testimonianza. Entrambi operarono per gli ideali patrioti: lui fu impegnato nella
Spedizione dei Mille, lei, assieme alla madre, fu attiva negli ospedali da campo nel
soccorso dei feriti a Valeggio.

Durante la seconda guerra d’indipendenza durante il soggiorno Torinese fonda un
comitato per fornire materiali di soccorso ai feriti. Il suo impegno per la porta a
fondare una associazione femminile per i bambini poveri.
Una vita intera spesa per creare un mondo migliore è il costante obiettivo della
contessa.

Nelle sue ultime volontà, scritte di proprio pugno nel testamento di poco precedente
la sua morte, avvenuta nel 1899, ella volle legare a sé e all’imperituro nome della sua
famiglia la volontà di sigillare quegli ideali per cui aveva lottato nel corso della sua
esistenza.

Il bel palazzo dell’ illustre architetto Michele Sanmicheli in corso Cavour a Verona la
contessa volle che fosse donato al Comune di Verona a condizione che le giovani
generazioni ne potessero fruire e infatti oggi è sede di una scuola; al Comune della
sua amata Venezia donò il prestigioso palazzo del Longhena Ca’ Pesaro, affacciato
al Canal Grande, a patto che esso diventasse dimora di giovani artisti; oggi è sede di
una delle gallerie d’Arte più belle della città lagunare. Al Comune di Bevilacqua donò
l’omonimo Castello memoria indelebile del passato glorioso della sua Famiglia di
origine. Costruito nel Trecento, fu soggetto a numerosi mutamenti dal punto di vista
architettonico anche per i mutamenti politici ed economici che la stessa famiglia subì
nel corso dei secoli. Per volontà testamentaria della contessa Felicita sarebbe dovuto
essere sede di Asilo di Quiete per uomini e donne che nel corso della loro vita
lavorativa si distinsero per ingegno e rispettabilità; oggi, sapientemente restaurato
dalla famiglia Cerato Iseppi, è stato trasformato in uno dei più affascinanti e noti
relais d’Italia.