Ci lascia oggi Piero Angela, uno dei più amati personaggi televisivi. Ha saputo entrare nelle nostre famiglie e rappresentare il porto sicuro e il faro della conoscenza

Di: Valentina Sartori

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È morto oggi Piero Angela, giornalista e divulgatore scientifico. Solo due sostantivi, nella loro più ampia ed autentica accezione, per descrivere 70 anni di carriera di quest’uomo, sempre in RAI. Difficile scindere la professionalità dal garbo, la competenza dalla gentilezza, la determinazione nel manifestare i valori in cui credeva dalla misura nell’esprimerli.

La carriera di Piero Angela

Aveva iniziato come radiofonico e successivamente fu conduttore ed inviato del TG1. Tutti noi ricordiamo lo speciale per l’anniversario dello sbarco sulla luna di qualche anno fa, da lui presentato. Nei servizi dell’epoca mandati in onda, lui era l’inviato speciale. Raggiunse però la popolarità con il programma documentaristico Quark, che dal 1981 quotidianamente teneva incollati allo schermo ragazzini di ogni età, alla scoperta di animali, piante e civiltà da angoli di mondo sconosciuti.

I suoi modi pacati, la convinzione dell’importanza dei documentari e la precisione con cui questi venivano realizzati l’hanno catapultato in prima serata al sabato sera. Una scommessa vinta anche sulla lunga distanza, dal momento che per più di 27 anni e 336 puntate il suo Super Quark ha portato sul piccolo schermo pillole di scienza, tecnica, innovazione, psicologia, arte, natura e storia. Affiancato da grandi esperti nelle varie discipline, rendevano accattivante ed alla portata di tutti ogni branchia della scienza.

I riconoscimenti

E proprio la sua passione per la scienza e la sua divulgazione, la sua dedizione a questo lavoro, che per lui era diventata una missione di vita, gli è valsa ben 8 lauree honoris causa. La continua ricerca e l’inarrestabile voglia di conoscenza, lo hanno reso personaggio internazionale. Ha infatti ricevuto numerosi premi, tra cui il premio internazionale Kalinga dell’Unesco per la divulgazione scientifica, il titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Si prestava a partecipazioni a convegni, lezioni, programmi radio e tivù, sempre con l’obiettivo di diffondere la conoscenza scientifica ed il sapere critico. Ugualmente i suoi libri hanno portato sempre un messaggio di scoperta e curiosità attiva.

Nato in una famiglia piemontese, con una rigida educazione e fortemente antifascista, ha mantenuto il rigore per tutta la sua carriera, opponendosi fermamente ad ogni ideologia e comportamento discriminante e violento e combattendo l’ignoranza con la diffusione della conoscenza della storia, da lui ritenuta indispensabile per affrontare il futuro senza cadere negli errori del passato.

Da qui la creazione di Ulisse, altro programma di successo in collaborazione con il figlio Alberto, nel quale partendo da temi orbitanti attorno alla storia. racconta e ricostruisce racconti di città, personaggi famosi o luoghi del passato.

L’innovazione scientifica

Sempre nell’ottica dello spirito critico e della ricerca della verità, nel 1989 è stato tra i fondatori del CICAP, del quale continuava ad essere presidente onorario ed ospite speciale nei convegni. Questa associazione (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) è un’organizzazione scientifica ed educativa, senza fini di lucro, che promuove un’indagine scientifica e critica nei confronti delle pseudoscienze, del paranormale, dei misteri e dell’insolito. Fa un grande lavoro di debunking e concorre, portando argomentazioni puntuali, allo smascheramento delle fake news in ambito scientifico.

L’addio

Piero Angela, qualche giorno fa, ha mandato una lettera di commiato ai suoi collaboratori in RAI. Spiegava che non riusciva più a portare avanti il suo Super Quark, raccontava della sua carriera e un po’ di sé a suo modo. La lettera integrale la si può leggere qui. Riusciva sempre a farsi comprendere da chiunque, era contro ogni forma di pregiudizio ed il suo esempio mancherà a molti. La sua lucidità di pensiero, merce preziosa di questi tempi, era la sua forza.

La sua vita così piena di avventure e la partecipazione ad eventi mondiali che hanno fatto la storia, l’ha confermata il figlio Alberto in un’intervista qualche tempo fa. Diceva infatti che nonostante avessero fatto molti viaggi in famiglia (lui stesso è nato in Francia), le storie più belle rimanevano quelle che raccontava il padre: “…Ascoltarlo era un po’ come leggere Salgari. Ha cominciato che non c’era la televisione ed è ancora in prima serata: è un patrimonio”.

E non stentiamo a crederlo, visto che ognuno di noi è legato ad una trasmissione, ad un suo ospite, ad un argomento ricorrente o semplicemente al ricordo della compostezza e della chiarezza che rendeva interessante i suoi interventi. La sua immensa eredità ci serva per fronteggiare a monte aperta il futuro, come lui ci teneva a dire, sia nel quotidiano sia nelle grandi imprese visionarie.

Su RaiPlay lo speciale a lui dedicato. Il link qui.