Avversarie e nemiche: l’antagonismo può portare al successo e al cambiamento. Ecco “Le rivali”, il nuovo libro di Paola Calvetti
Servizio e intervista di: Roberto Tirapelle
La scrittrice e giornalista Paola Calvetti racconta trionfi e invidie di alcune protagoniste di fine dell’Ottocento e metà del Novecento nel suo ultimo libro Le rivali. Dieci donne di talento che hanno cambiato la storia, in libreria da aprile per le edizioni Mondadori. Da poco reduce dal volume Elisabetta II. Ritratto di regina (Mondadori, 2019), Paola Calvetti – 10 romanzi alle spalle – si cimenta così in un nuovo lavoro, divorando accuratamente biografie con l’arte della cesellatrice.
La rivalità, unita a una buona dose di narcisismo, può cambiare il corso della Storia. Sarah Bernhardt, Eleonora Duse, Coco Chanel, Elsa Schiaparelli, Helena Rubinstein, Elizabeth Arden, Hedda Hopper, Louella Parsons, Olivia de Havilland e Joan Fontaine: i ritratti intrecciati di dieci donne, attrici, stiliste, imprenditrici, giornaliste, che, sfidandosi e spronandosi, hanno lasciato un segno.
Certamente, in un’epoca in cui il genio femminile era osteggiato, deriso o guardato con sospetto, ci volevano caparbietà e una visione lungimirante. Aspetti e sentimenti che le protagoniste del libro vantavano indubbiamente e che le resero fonte d’ispirazione per le altre donne. Alla stessa stregua, Paola Calvetti si è impegnata con metodo e estro letterario a tracciare genialità e vezzi delle celebrità scelte.
A questo punto alcune domande direttamente all’autrice risultano imprescindibili.
L’intervista a Paola Calvetti
Signora, quanti personaggi donne ha preso in considerazione prima di scegliere le 5 coppie inserite nel suo libro?
“Sinceramente, non ricordo. Ma ho frugato nel Novecento, che a dire il vero è popolato di donne straordinarie. Cercavo delle rivali, professionalmente rivali, e le ho trovate”.
In considerazione della sua attività presso grandi teatri italiani, perché non ha scelto anche di inserire due protagoniste dell’Opera?
“Intende Callas-Tebaldi, vero? Io ho scelto rivalità “autentiche” e credo che quella fra le due immense cantanti del Novecento, “la Maria” e la “signorina”, fosse piuttosto una rivalità costruita dal pubblico”.
Ha dovuto affrontare un percorso tortuoso di studio per scavare nelle dimensioni delle protagoniste?
“Tortuoso non direi, faticoso certamente sì. Ma nel contempo appassionante. Ho studiato la Storia che ruotava intorno a loro, in pratica… un secolo! La ricerca è uno dei periodi più appassionanti nella scrittura di una o più – in questo caso – biografie: si fruga in libri, moltissimi giornali – ho un fornitore al “Marché aux Puces” di Parigi! -, telegiornali, vecchie riviste e biografie straniere e poi… si scrive. Ho dovuto selezionare perché, per ogni coppia, avevo a disposizione centomila battute, che sembrano molte, ma sono in realtà pochissime, per vite così lunghe e ricche di avvenimenti!”.
Di tutte le protagoniste che ha tracciato ha qualche preferenza?
“No, preferenze no. Certo, venendo dal mondo del teatro, scavare nella vita di Sarah Bernhardt ed Eleonora Duse è stato affascinante; ed essendo giornalista, le vite di Hedda Hopper e Louella Parsons mi hanno appassionato. Era come se fossi in quelle redazioni, anche se il giornalismo che ho vissuto io era diverso da quello delle due pioniere del giornalismo. I dispetti che si sono reciprocamente inflitti, oggi, non sarebbero eticamente sostenibili”.
L’autrice
Paola Calvetti, giornalista, ha lavorato alla redazione milanese del quotidiano “la Repubblica” e scritto per il “Corriere della Sera” e il settimanale “Io Donna”. Ha diretto l’ufficio stampa del Teatro alla Scala, è stata direttore della comunicazione del Touring Club Italiano e direttore comunicazione e marketing del Maggio Musicale Fiorentino. Finalista al premio Bancarella con il romanzo d’esordio, L’amore segreto (1999), ha pubblicato L’Addio (2000), Né con te né senza di te (2004), Perché tu mi hai sorriso (2006) e, per Mondadori, Noi due come un romanzo (2009), Olivia, ovvero la lista dei sogni possibili (2012), Parlo d’amor con me (2013), Gli innocenti (2017) e il saggio Elisabetta II. Ritratto di regina (2019). I suoi romanzi sono tradotti in Francia, Germania, Spagna, Albania, Giappone, Olanda, Stati Uniti.